Reading: potreste aver bisogno di un maglione perchè se il sole sarà coperto da qualche nuvola la temperatura scenderà e vi godrete la mite frescura serale.
Oggi gita a Londra con un gruppo di quindicenni: sei a Londra. Ti trovi a meraviglia. Stai conoscendo un milione di persone e imparando l'inglese in versione full-immersion. Cosa vuoi di più?
Dopo una prima parte della scorribanda insieme, il gruppo andrà a visitare la National Gallery (un posto con quadri immortali di Piero della Francesca, di Leonardo, ...). La cosa più sorprendente e assai entusiasmante è stato quando Ale D'Avenia decide di dare una spiegazione generale dei quadri che stavamo vedendo: i volti dei ragazzi cambiano espressione...Tutti attorno a Ale ad ascoltare attoniti e con gli occhi sgranati. Mai visti quindicenni attenti e così concentrati su opere d'arte che vanno dal 1400 al 1900. Durante le varie tappe, qualche ragazza (italiana: l'80% dei presenti erano di nazionalità italiana) si fermava e attentamente si domandava se l'oratore era proprio lui...Qualche sosta a autografare le fan!
Londra, città affascinante centro della
cultura Inglese. Potreste dimenticarvi di essere in una metropoli con milioni di persone e tra le più trafficate, perchè nessun rumore supererà le mura di rami degli alberi che cingono i parchi e a quel punto potreste sentirvi il centro del mondo benchè siate solo al centro di un piccolo parco a pranzare.
A metà pomeriggio si andrà a fare shopping in giro per le vie più cool della città. Tocca accompagnare il gruppo, assetato di marche e gadget.
Primo obiettivo da raggiungere è un famoso negozio di abbigliamento. Avere una maglietta di questo marchio significa essere parte di una elite. Il luogo è una vera e propria esperienza esistenziale.
Un palazzetto bello ma anonimo al cui interno avviene la magia. Pareti tappezzate di abiti sportivi , un profumo delicato che pervade ogni stanza, musica disco e commessi usciti dalle copertine di una rivista di moda. Se vuoi essere qualcuno devi comprare una
maglietta qui. E il negozio è pieno di gente, tanti giovani, con pile di indumenti da provare, con occhi che brillano di identità ritrovate. La coda per pagare si aggira attorno ai 30 minuti. Quella per provare il doppio… esco. Non ho comprato nulla, anche solo per la fila.
Invece i quindicenni escono trasformati, un supplemento di identità gli si è stampato addosso. Un surrogato di anima che li rende più forti, felici, capaci di essere.
I quindicenni in cerca della loro le comprano volentieri. Io alla loro età ero tale e quale. Per certi versi sono rimasto tale e quale e per questo li capisco bene. Ma so bene che questo non basta ad essere sè stessi, soprattutto se poi la maglietta-identità si restringe dopo il primo lavaggio...
Ogni ragazzo ha un mondo da scoprire e da ascoltare, soprattutto ragazzi con gli occhi brillanti di sogni e speranze: vite che ti attraversano nella loro meravigliosa diversità e ricchezza. Torni a casa stanco, ma, carico di speranze altrui, hai fatto il giro del mondo e ti senti improvvisamente molto piccolo e grato per la tua piccolezza...
P.S. Il titolo del post è di un afrase di M.Proust.
Oggi gita a Londra con un gruppo di quindicenni: sei a Londra. Ti trovi a meraviglia. Stai conoscendo un milione di persone e imparando l'inglese in versione full-immersion. Cosa vuoi di più?
Dopo una prima parte della scorribanda insieme, il gruppo andrà a visitare la National Gallery (un posto con quadri immortali di Piero della Francesca, di Leonardo, ...). La cosa più sorprendente e assai entusiasmante è stato quando Ale D'Avenia decide di dare una spiegazione generale dei quadri che stavamo vedendo: i volti dei ragazzi cambiano espressione...Tutti attorno a Ale ad ascoltare attoniti e con gli occhi sgranati. Mai visti quindicenni attenti e così concentrati su opere d'arte che vanno dal 1400 al 1900. Durante le varie tappe, qualche ragazza (italiana: l'80% dei presenti erano di nazionalità italiana) si fermava e attentamente si domandava se l'oratore era proprio lui...Qualche sosta a autografare le fan!
Londra, città affascinante centro della
cultura Inglese. Potreste dimenticarvi di essere in una metropoli con milioni di persone e tra le più trafficate, perchè nessun rumore supererà le mura di rami degli alberi che cingono i parchi e a quel punto potreste sentirvi il centro del mondo benchè siate solo al centro di un piccolo parco a pranzare.
A metà pomeriggio si andrà a fare shopping in giro per le vie più cool della città. Tocca accompagnare il gruppo, assetato di marche e gadget.
Primo obiettivo da raggiungere è un famoso negozio di abbigliamento. Avere una maglietta di questo marchio significa essere parte di una elite. Il luogo è una vera e propria esperienza esistenziale.
Un palazzetto bello ma anonimo al cui interno avviene la magia. Pareti tappezzate di abiti sportivi , un profumo delicato che pervade ogni stanza, musica disco e commessi usciti dalle copertine di una rivista di moda. Se vuoi essere qualcuno devi comprare una
maglietta qui. E il negozio è pieno di gente, tanti giovani, con pile di indumenti da provare, con occhi che brillano di identità ritrovate. La coda per pagare si aggira attorno ai 30 minuti. Quella per provare il doppio… esco. Non ho comprato nulla, anche solo per la fila.
Invece i quindicenni escono trasformati, un supplemento di identità gli si è stampato addosso. Un surrogato di anima che li rende più forti, felici, capaci di essere.
I quindicenni in cerca della loro le comprano volentieri. Io alla loro età ero tale e quale. Per certi versi sono rimasto tale e quale e per questo li capisco bene. Ma so bene che questo non basta ad essere sè stessi, soprattutto se poi la maglietta-identità si restringe dopo il primo lavaggio...
Ogni ragazzo ha un mondo da scoprire e da ascoltare, soprattutto ragazzi con gli occhi brillanti di sogni e speranze: vite che ti attraversano nella loro meravigliosa diversità e ricchezza. Torni a casa stanco, ma, carico di speranze altrui, hai fatto il giro del mondo e ti senti improvvisamente molto piccolo e grato per la tua piccolezza...
P.S. Il titolo del post è di un afrase di M.Proust.
Grande ale!
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